In qualunque impresa è essenziale porre al centro le persone.
Se nella tua organizzazione ci sono persone che non si sentono libere di suggerire idee, tu hai già perso.

Ed Catmull

Cominciano a maturare i primi frutti del lavoro che stiamo svolgendo per dare unità e forza all’azione della RSU dei lavoratori.

L’Assemblea del personale di fine luglio è stato solo l’inizio di un percorso di partecipazione per fare fronte comune e contrastare l’arroganza e la superficialità con cui questa Governance sta gestendo i processi di (ri)organizzazione e valutazione della nostra professionalità.

Per questo abbiamo fortemente voluto la disdetta del contratto integrativo 2017-2018: non è giusto distribuire gran parte dell’accessorio in base alle posizioni organizzative (o alle categorie!) e a un sistema di valutazione mal configurato.
La distribuzione dell’accessorio 2017, oggettivamente ingiustificata e arbitraria, non è altro che la manifestazione concreta e inevitabile di scelte improvvisate e completamente astratte dalla nostra realtà lavorativa.

Non rifiutiamo a priori la valutazione, anzi, tutti vogliamo che il merito e il nostro impegno vengano premiati.
E’ necessario però rivedere i requisiti minimi che un sistema di valutazione deve possedere per essere considerato almeno “serio”:

  1. assegnazione a inizio anno di obiettivi misurabili
  2. valutazione dal basso verso l’alto (i responsabili di struttura devono… rispondere!)
  3. indagini interne che tengano conto delle diverse realtà
  4. condivisione formazione del personale

 

La Direzione generale continua inoltre a non dare risposte su molti altri temi urgenti, tra questi:

  • la distribuzione premiale del FFO per il PTA
  • lo scorrimento delle graduatorie
  • la riorganizzazione dei 32 Dipartimenti
  • la formazione e il Consiglio del PTA

Il personale ha conoscenze, competenze, idee, volontà ed energie che non vanno sprecate.

Se questo Ateneo continua a essere in buona posizione nei ranking internazionali e nelle classifiche nazionali è anche merito di tutti noi, della nostra buona volontà, della nostra capacità di risolvere problemi nonostante tutti gli ostacoli normativi, le procedure farraginose e la vacuità di molti direttori e dirigenti.

E’ di pochi giorni fa l’affermazione del MR Rizzuto “C’è grande orgoglio per il riconoscimento delle performance di un ateneo forte in tutte le sue anime” . Vorremmo che questo orgoglio si concretizzasse in riconoscimento fattuale ed economico, considerazione, possibilità e miglioramenti reali.

Aiutiamo la nostra Governance a disintossicarsi da una “gestione texana” dell’amministrazione, costruendo insieme proposte degne di un’Ateneo pubblico, prestigioso e apprezzato come è il nostro, che non può essere ridotto a succursale di qualche corso-laboratorio di management.

Per UNInsieme
Stefania

 

 

 


L’immagine:
scatto dal web di uno dei Cartelli di Sante Egadi, artista controverso che con le sue opere (in particolare Curriculum Vitae) riflette sul mondo del lavoro, su quello dell’istruzione, della burocrazia, sul valore dei titoli di studio. “I cartelli non sono solo testimonianze di resistenza minimalista ma autentiche occasioni di pensiero, rappresentando non solo una diagnosi del presente ma anche tentativo di terapia del linguaggio contro la corruzione delle parole e la perdita di senso dell’agire sociale.” (V. Raschetti)
 http://www.cagliariartmagazine.it/truffasi-amasi-odiasi-al-mimumo-e-di-scena-carlo-cecaro/