A fine anno alcune sigle sindacali hanno firmato tutti gli accordi proposti dalla Parte pubblica, ignorando completamente le proposte della RSU dei lavoratori. Secondo questi accordi, i pochi soldi disponibili verrebbero distribuiti:
  • in base alla valutazione 2018, con gli obbiettivi fissati a ottobre 2018  (andando ben oltre a quanto imposto dalla legge che prevede che almeno il 50% del fondo accessorio sia destinato alla performance);
  • in base alla categoria di appartenenza  (meno ai B, di più agli EP);
  • solo una piccola quota viene destinata all’incremento dell’IMA (5 euro al mese).
La Parte pubblica non ha voluto modificare la sua azione, nonostante le critiche condivise da tutti su questo sistema di valutazione pressapochista e astratto dalla realtà organizzativa e dalla concretezza del lavoro. Al tempo stesso ha ritardato le decisioni sulle sorti del personale dei dipartimenti, ancora in attesa di una riorganizzazione trasparente. La Parte pubblica non ha ancora iniziato una seria discussione sulle prospettive concrete per il personale (PEO, formazione, mobilità, condivisione delle informazioni, riconoscimento delle competenze specialistiche). Il personale vuol vedere riconosciuti i propri meriti e impegno, in base a criteri oggettivi, trasparenti e predeterminati. Al termine dell’elezione per il rinnovo del Consiglio del PTA, oltre a ringraziare tutti i colleghi che metteranno a disposizione tempo, competenze, conoscenze, energie e volontà, ci auguriamo di iniziare un nuovo percorso virtuoso di condivisione e confronto tra tutte le rappresentanze del personale.